Analisi dell'Impatto del Comunicato di Trump del 10 Ottobre 2025
- Luca Rossi

- 11 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Il comunicato di Donald Trump emesso ieri sera (10 ottobre 2025) tramite un post su Truth Social ha rappresentato un'escalation significativa nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. In sintesi, Trump ha minacciato un "massivo aumento" delle tariffe doganali sulle importazioni cinesi, affermando: "Non c'è modo che la Cina debba essere autorizzata a tenere il mondo 'in ostaggio'" riguardo alle esportazioni di terre rare. Ha inoltre annunciato l'annullamento di un incontro previsto con il presidente Xi Jinping al vertice APEC in Corea del Sud e accennato a "molte altre contromisure" in valutazione, inclusi controlli sulle esportazioni di software critici made in USA. Questo annuncio è arrivato in risposta alle recenti restrizioni cinesi sulle esportazioni di terre rare (materiali essenziali per elettronica, veicoli elettrici, difesa e semiconduttori, di cui Pechino controlla oltre il 90% della produzione globale), percepite come una ritorsione a precedenti misure protezionistiche USA.

Contesto Rispetto alla Situazione del Mercato
I mercati finanziari erano entrati nella giornata del 10 ottobre con un sentiment neutro-positivo, grazie a un bias rialzista accumulato durante l'estate e dati macroeconomici stabili (come l'indice di sentiment dei consumatori). Tuttavia, l'annuncio ha riattivato paure di una "guerra commerciale" su vasta scala, simile a quanto accaduto ad aprile 2025, quando tariffe reciproche avevano già provocato turbolenze. Questo episodio ha colto di sorpresa gli investitori, abituati a mercati relativamente calmi con una volatilità bassa (VIX intorno ai livelli di giugno). Il contesto geopolitico è aggravato da dispute su supply chain critiche: le terre rare sono vitali per l'industria tech USA, e una interruzione potrebbe amplificare rischi di inflazione e slowdown economico, specialmente in un anno elettorale post-2024 con Trump al potere.
Reazione Immediata dei Mercati
L'impatto è stato immediato e severo, con un sell-off generalizzato durante la sessione di venerdì 10 ottobre, esteso alle contrattazioni after-hours. Ecco i principali indicatori:
Indice/Mercato | Variazione (%) | Punti Persi | Note |
Dow Jones | -1.90% | -879 | Peggior giornata da maggio; ha cancellato i guadagni settimanali. |
S&P 500 | -2.71% | -183 | Perdita di ~1.56 trilioni di valore; peggior calo da aprile. |
Nasdaq Composite | -3.56% | -820 | Colpito duramente dai tech; peggior giornata da aprile. |
VIX (Volatilità) | +32% | - | Massimi da giugno, segnalando panico. |
Settori Tech (es. Nvidia, AMD) | -4.95% / -7.78% | - | Sensibili a supply chain Cina; indice semiconduttori -6.3%. |
Azioni Cinesi USA (es. Alibaba) | -5.3% a -8.5% | - | Vendite su timori ritorsioni. |
Treasury (10Y Yield) | In calo | - | Rally sui bond come safe haven. |
Petrolio (WTI/Brent) | -4.2% / -3.8% | - | Timori di "distruzione della domanda" da slowdown globale. |
Oro/Argento | +1.5% / +1.2% | - | Rifugio sicuro. |
L'indice CNN Fear & Greed è passato da "neutrale" a "paura" per la prima volta da maggio, con un volume di scambi superiore alla media (24 miliardi di azioni). Strategist come Steve Sosnick di Interactive Brokers hanno definito l'evento "un shock non voluto dai trader", mentre Ross Mayfield di Baird ha sottolineato come le tensioni con la Cina abbiano "sorpreso i mercati".
#### Impatto a Breve Termine (Prossimi 1-4 Settimane)
A breve termine, l'impatto potrebbe essere volatile e negativo, con rischi di una correzione più ampia (fino al 5-10% sull'S&P 500) se non intervengono segnali di de-escalation. Ecco i principali scenari:
1. Volatilità Elevata: Il VIX potrebbe rimanere sopra i 25-30, alimentando vendite automatiche e rotazioni verso asset difensivi (bond, oro). Settori esposti come tech, semiconduttori e manifatturiero USA (dipendenti da Cina) subiranno pressioni, con potenziali downgrade di earnings per aziende come Nvidia o Tesla.
2. Rischio Economico: Se la Cina risponde con ulteriori restrizioni (es. su chip o EV), potrebbe innescare un "demand destruction event" globale, colpendo crescita USA (già al 2.5% annuo stimato) e inflazione (potenziale +0.5-1% da tariffe). L'oil sotto i 70$/barile potrebbe segnalare recessione imminente.
3. Opportunità di Rimbalzo: Un incontro informale USA-Cina o ritrattazioni da Trump (comune nelle sue strategie negoziali) potrebbe invertire il trend, con un +1-2% rapido su indici. Aziende USA di rare earth (es. MP Materials +8%) potrebbero guadagnare se le tariffe favoriscono reshoring.
4. Fattori Mitiganti: Dati macro positivi (es. payrolls del 11 ottobre) o Fed dovish potrebbero tamponare, ma l'incertezza elettorale residua amplifica il downside. Complessivamente, outlook cauto: -2-4% cumulativo sui mercati USA entro fine ottobre, salvo breakthroughs diplomatici.
In conclusione, questo comunicato ha ribaltato un momentum positivo, esponendo vulnerabilità strutturali nelle supply chain globali. Monitorare Truth Social e dichiarazioni ufficiali per update; una de-escalation rapida è lo scenario base per evitare un "mini-shock" simile ad aprile.
Un saluto
Luca







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